Trippa a modo mio

30 Gennaio 2020Elena Valsecchi

Prep time: 30 minutes

Cook time: 2 hours

Serves: 6/8 persone

Pian pianino si ritrova il ritmo, all’inizio sembra quasi impossibile, ma la vita è così bella che non la si può lasciar scorrere senza fare nulla e allora si riprende a vivere, con gioia, con tanta voglia di fare, con nuovi progetti e con tanti obbiettivi da raggiungere e che probabilmente non raggiungerò mai ♥.

E così sfogliando le numerose fotografie che ho nel pc, sezione “ricette da pubblicare” ecco che spunta lei, la trippa, il piatto invernale preferito del Gianca, non potevo non ricominciare se non con questa ricetta che lo faceva sempre felice.

La tradizione lombarda vuole che la trippa sia un piatto unico povero da preparare nel periodo natalizio ma comunque è buona tutto l’inverno. Nella mia famiglia e nel lecchese la trippa era il piatto tipico della Vigilia di Natale, quando ero piccola, in quasi tutte le parrocchie un gruppo di volontari la preparava e chi si recava alla messa di Mezzanotte poteva gustarsela, ma tanti si portavano la loro “schiscetta” e se la portavano a casa e se la gustavano in santa pace. Si potrebbe definire un piatto della comunità che univa tutti, giovani e piccini, poveri e ricchi, cristiani e non cristiani, perché la si donava a tutti.

Possiamo trovare ancora, se siamo fortunati, chi la preparata la vigilia e la dona a chi si reca alle porte della chiesa.

Da qualche anno la preparo io, mi sono dedicata con passione a questa tradizione e quando la cucino la faccio in quantità industriale, circa per 30 persone e poi la distribuisco a mia mamma, alle zie anziane, a mia suocera e cerco di portare avanti la tradizione con tanta passione e amore ♥.

Vi lascio la mia ricetta che ovviamente è diversa in ogni famiglia, io la faccio così 🙂  e vi aspetto nel prossimo post con una ricettina cosmetica facile facile! A presto e mi raccomando non lasciate scappare la Vita, ma Vivetela ogni giorno, bene, sempre ♥♥♥

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Trippa a modo mio

  • Preparazione: 30 minutes
  • Tempo di cottura: 2 hours
  • Tempo totale: 2 hours 30 minutes
  • Serves: 6/8 persone

Ingredienti:

  • 1 kg trippa lavata e precotta
  • 150 gr sedano
  • 150 gr cipolla, bianca
  • 150 gr carota
  • 4 patate, pelate
  • q.b. concentrato di pomodro
  • 2 litri brodo vegetale
  • 3 hg lardo, a tocchetti
  • 750 gr fagioli bianchi, di Spagna
  • 4/5 cucchiai olio extra vergine di oliva
  • q.b. sale, fino
  • Misto di spezie (ginepro in bacche, chiodi di garofano, salvia, rosmarino, alloro)
  • q.b. Parmigiano Reggiano
  • q.b. Pepe nero macinato

Preparazione:

  • 1)

    Per prima cosa pulite, lavate e tagliate  tocchetti tutta la verdura, le patate lasciatele in tocchetti più grossi.

  • 2)

    Tagliate a tocchetti il lardo e in una pentola di ghisa capiente (che contenga tutta la trippa con brodo e tutti gli ingredienti), con l’olio, le verdure (non le patate e i fagioli) e tutte le le erbe aromatiche, lasciate rosolare per bene.

  • 3)

    Aggiungete ora la trippa lavata e tagliata a tocchetti e dopo 5 minuti aggiungete il brodo.

  • 4)

    Lasciate cuocere dolcemente per circa un’ora e mezza, aggiusta di sale e se necessario aggiungete altro brodo.

  • 5)

    Quando mancherà una mezz’oretta alla fine della cottura, aggiungete il concentrato di pomodoro e le patate e i fagioli.

  • 6)

    La trippa è pronta, servitela ben calda, spolverizzata con il Parmigiano Reggiano e il pepe.

     

  • 7)

    Ci stanno benissimo anche delle fette di pane bruschettato e diventa un favoloso piatto unico.

24 Comments

  • speedy70

    5 Febbraio 2020 at 8:56

    Fantastica, un perfetto piatto unico!!!!

    1. Elena Valsecchi

      6 Febbraio 2020 at 13:41

      Ciao Simona, grazie di cuore!

  • Mile

    5 Febbraio 2020 at 6:50

    Confesso che la carne non è il mio piatto ma mi piace tanto di questo racconto l’esperienza aggregante e di condivisione, che sempre aiutano ed in certi periodi ancor di più 🤗

    1. Elena Valsecchi

      6 Febbraio 2020 at 13:40

      Ciao cara Mile, è vero a parte il piatto la magia è nella condivisione e nella convivialità <3

  • ipasticciditerry

    4 Febbraio 2020 at 9:06

    Diciamo che ho un rapposto strano con la trippa; non la preparo mai ma non è che non la ami. Diciamo che se la trovo pronta, la mangio anche. Mia mamma la fa più o meno come te. Brava Ely, bentornata e ti aspetto presto su queste pagine. Un abbraccio

    1. Elena Valsecchi

      4 Febbraio 2020 at 12:49

      Ciao Terry grazie! Visto che si parla di condivisione e di comunità, la prossima volta che la preparo te ne regalo una pentolina tutta per te, un bacione!

  • Simona Milani

    3 Febbraio 2020 at 15:42

    …ecco, la trippa veramente non è un piatto nelle mie corde, però ai miei genitori piace e ricordo certe cene in famiglia da ragazzina dove i miei ne facevano enormi scorpacciate (io mangiavo l’insalata, per l’occasione…ehm…)
    Ognuno credo abbia la propria versione di famiglia, con diverse varianti, ma comunque tutte assolutamente squisite!
    Un bacio

    1. Elena Valsecchi

      4 Febbraio 2020 at 12:50

      Ciao Simo!!!! Noooo ti banno dalla lista delle mie amiche del <3 , sostituire l trippa con una misera insalata nooooo.... Baciotti e grazie!

  • carla emilia

    2 Febbraio 2020 at 14:44

    Buonissima questa trippa Ely, anche a Genova è un piatto ricco di significati e anche a casa mia si è sempre mangiata e piace tantissimo. Ti abbraccio e grazie per l’energia e la fiducia che, sono sicura, sono doni del tuo papà, a presto

    1. Elena Valsecchi

      3 Febbraio 2020 at 13:15

      Ciao Carla, hai ragione mio papà mi stà donando tante belle cose dal Paradiso, spero che sia felice e sereno come noi stiamo cercando di essere <3 grazie di cuore!

  • Milena G.

    1 Febbraio 2020 at 21:57

    Che belli questi piatti che sanno di famiglia e tradizione e che invitano alla convivialità! Dalle mie parti si prepara con tutte le verdue e con i soli fagioli bianchi di Spagna. Un abbraccio e buon fine settimana.

    1. Elena Valsecchi

      3 Febbraio 2020 at 13:16

      Ciao Milena grazie mille, un piatto ricco di ricordi a quanto vedo, un bacione!

  • Giovanna

    1 Febbraio 2020 at 18:36

    Un post delizioso che richiede molti commenti. Quando ero onnivora, adoravo la trippa, da me si preparava poco, ma per me era una festa. A Milano, non l’ho mai fatta a mio marito non piace e visto il tempo che richiedeva la preparazione non mi andava di farla solo per me.
    Che bella la tradizione di portarla alla messa di mezzanotte e come l’hai descritta bene. Mi sembrava di essere tornata a Napoli quando ci andavo anche io. Noi niente trippa, ma panettone, pandoro e spumante, però, l’idea dei volontari che prepara la trippa per la comunità riscalda il cuore. Un abbraccio avvolgente.

    1. Elena Valsecchi

      3 Febbraio 2020 at 13:17

      Giovanna grazie cara! Si un piatto che si condivide arricchisce i cuori e le pance di tutti, qualsiasi esso sia, un bacione <3

  • edvige

    1 Febbraio 2020 at 17:38

    La trippa è usata parecchio a Trieste ma come si usa alla triestina viene cotta a lungo diciamo consumata con pomodoro e deve diventare densa e fissa, Accompagnata poi con la polenta o anche da sola con il pane. Personalmente non mi piace e, non essendo richiesta (siamo solo due) direi che sono anni che non la faccio più però la nostra e simile come ingredienti.
    Buona fine settimana.

    1. Elena Valsecchi

      1 Febbraio 2020 at 17:50

      Ciao cara Edvige, io ho imparato ad amare la trippa dopo sposata, prima non riuscivo neanche ad assaggiarla 🙂 . Un bacione e grazie cara!

  • lory b

    1 Febbraio 2020 at 11:43

    Ciao Ely! La prepara sempre la mia mamma il primo giorno di novembre però senza patate e fagioli… voglio cucinarla alla tua maniera, sarà sicuramente un successo!!! Manteniamo le tradizioni… approvo il tuo pensiero!
    Un abbraccio!

    1. Elena Valsecchi

      1 Febbraio 2020 at 17:49

      Ciao Lory diciamo che io amo aggiungere i fagioli e le patate anche perché regalano cremosità al piatto che viene buonissimo <3 , grazie cara!

  • Daniela

    31 Gennaio 2020 at 23:00

    La trippa mi ricorda l’infanzia, quando la nonna ne faceva un tegame enorme e ricordo il profumo, i fagioli bianchi, davvero un piatto da condividere.
    Bravissima!
    Un bacione grande

    1. Elena Valsecchi

      1 Febbraio 2020 at 17:48

      Ciao Daniela hai ragione è un piatto da condividere! Grazie e buon fine settimana <3

  • saltandoinpadella

    31 Gennaio 2020 at 17:34

    Da noi si fa senza fagioli e senza patate. Ma è comunque d’obbligo la scarpetta nel sughetto 😉 é un piatto della tradizione che purtroppo non ha molta presa nella nuova generazione. Speriamo non scompaia

    1. Elena Valsecchi

      1 Febbraio 2020 at 17:48

      La trippa come penso tanti piatti della tradizione italiana in ogni regione, oserei dire in ogni famiglia la si cucina in maniera diversa ma di sicuro è sempre buonissima!!! Spero anche io che rimanga nella tradizione dei nostri figli, un bacione e grazie!

  • Laura De Vincentis

    30 Gennaio 2020 at 21:20

    Pure io sto rincominciando piano piano con il blog. Sono felice che anche tu abbia ripreso e lo hai fatto con una tra le mie ricette preferite! la sto mangiando con gli occhi! Che bontà! Un bacio

    1. Elena Valsecchi

      31 Gennaio 2020 at 13:19

      Ciao Laura, sai che ti ho pensata mentre preparavo il post? Tu milanese DOC non puoi non apprezzare, un bacione e grazie!

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