A dire il vero non è neanche una ricetta ma fa parte di me come una coperta calda che riscalda nelle giornate fredde e piovose che accompagnano l’inverno…. E’ un piatto che fa parte della mia vita da quando io ricordi… Il mio papà la mangiava a colazione, quando io infreddolita e arruffata mi alzavo per andare a scuola. La consumava a merenda, quando tornava dalle sue scorribande nell’orto e la mangiavamo insieme alla sera, quando il bilancio di fine mese era un po risicato (molto spesso)… Cipolle le avevamo dall’orto, insieme alla salvia, il burro del contadino non mancava mai, il brodo avanzava dal lesso domenicale e di pane secco ne avevamo in abbondanza. Così negli ultimi mesi mi è tornata in mente e l’ho riproposta nelle sere fredde e umide che qui la fanno da padrone. All’inizio le facce dei commensali non erano piacevolmente colpite, ma dopo il primo assaggio è stato amore a prima vista.
Ingredienti – quantità a sentimento:
- Pane secco a dadini
- Salvia fresca
- Burro
- Brodo avanzato del lesso oppure di dado
- 1 cipolla tagliata sottile
- Parmigiano Reggiano a volontà
- Pepe
Preparazione:
In una casseruola a bordi alti fate rosolare la cipolla e la salvia con burro. Quando sarà ben dorata aggiungete il brodo fate sobbollire per qualche minuto. Nel frattempo preparate le scodelle, si proprio quelle della colazione avete capito bene, quelle di una volta, belle capienti e profonde. Mettete il pane secco, tanto tanto Parmigiano e versateci sopra il brodo, pepate e consumate ad occhi chiusi. Il profumo vi conquisterà e se poi il formaggio filerà mentre con il cucchiaio raccogliete il pane, il gioco è fatto!
Da noi questa zuppa è un piatto unico, facciamo il bis e qualcuno anche il tris. Un piatto poverissimo che possiamo arricchire anche con della pancetta o prosciutto al momento della rosolatura ma a me piace proprio così, semplice e deliziosa….
Vi auguro una felice settimana, per noi ambrosiani è quella di carnevale, chissà se riuscirò a preparare qualcosa a tema… Vi abbraccio con tutto il cuore ♥♥♥
50 Comments
Mariabianca
15 Novembre 2018 at 21:53
Adoro questa zuppa la farò al più presto.
Elena Valsecchi
16 Novembre 2018 at 12:18
Ciao Mariabianca, grazie!
Paola
3 Marzo 2018 at 16:21
Amo riscoprire questi piatti poveri della tradizione, tempo fa ho pubblicato un piatto simile che si chiama paná che si faceva da me. Mi hai fatto venire voglia di provare la tua zuppa. A presto
Elena Valsecchi
4 Marzo 2018 at 11:20
Ciao Paola 🙂 si la panà è un piatto molto simile, penso che in ogni cucina di altri tempi ci siauna zuppa così, gli ingredienti erano reperibili dall’orto e il pane avanzato era sempre presente, grazie per avermi fatto visita così ho conosciuto il tuo bellissimo blog! Buona domenica!
Ornella
25 Febbraio 2018 at 21:00
Cara Ely, mi hai fatto ricordare con nostalgia una zuppa simile che mangiava mio padre e prima di lui mio nonno..Nelle nostre zone la chiamavamo panà, gli ingredienti erano quasi uguali a quella del “nonno Gianca” e veniva cotta (pipava) a lungo sopra la stufa a legna. Diventava un po’ “collosa” ma buonissima! Chissà se si fa ancora dalle mie parti..Proverò senz’altro la tua! Un bacione e buon inizio settimana
Elena Valsecchi
26 Febbraio 2018 at 13:45
Ciao Ornella, una zuppa d’altri tempi che riscalda il cuore!!!Grazie cara e buona settimana a te!
Marta
20 Febbraio 2018 at 18:44
mi hai risolto cosa fare per la mia cena, una cosa simile ma senza cipolla la mangiavo anch’io da piccola, l’importante era che ci fosse una buona dose di formaggio grana 🙂
Ti avviso giusto perchè tu non pensa che ti ho cancellato il commento sul mio post dei biscotti, ma ho cambiato indirizzo al blog e nel trasloco l’ultimo post era andato perso e l’ho dovuto ripubblicare perdendo i commenti.
Elena Valsecchi
21 Febbraio 2018 at 13:12
Ciao Marta, tranquilla ti capisco con i cambi di indirizzo succede, grazie per avermi avvisata 🙂 questa zuppa DEVE essere ricca di formaggio 🙂 un bacione!
Laura De Vincentis
20 Febbraio 2018 at 14:57
Questa ricetta scalda il cuore ancora prima del palato, mi ricorda un pancotto dell’infanzia che mi preparava mia zia quando, da bimbina, stavo poco bene. Mi segno subito la ricetta perchè la voglio provare!
Elena Valsecchi
21 Febbraio 2018 at 13:13
Oh Laura il pancotto che delizia, mi sa che sarà una delle prossime ricette! Grazie e buona giornata!
sandra
16 Febbraio 2018 at 11:26
Elena! che bella questa zuppa dei ricordi! mi sembra di sentire il profumo dei ricordi e mentre il formaggio fila fra una cucchiaiata e l’altra potrei solo sorridere felice!
Elena Valsecchi
16 Febbraio 2018 at 12:56
Ciao Sandra, grazie, si questa zuppa è davvero ricca di ricordi e di formaggio filante 🙂 , un bacione!
ipasticciditerry
15 Febbraio 2018 at 18:24
Queste sono le ricette del ricordo, quelle che ti scaldano il cuore, prima della pancia. Grazie per averla condivisa con noi. Buon fine settimana cara
Elena Valsecchi
16 Febbraio 2018 at 12:58
Ciao Terry cara, grazie a voi per averla apprezzata! Buon fine settimana a te!
Chiara
15 Febbraio 2018 at 18:21
queste sono le ricette che riscaldano il cuore, deve essere deliziosa, voglio provare a farla ! Un abbraccio e buon fine settimana
Elena Valsecchi
16 Febbraio 2018 at 12:59
Chiara grazie! E’ davvero semplice ma proprio per questo deliziosa, un buon fine settimana a te!
Giovanna
15 Febbraio 2018 at 14:03
Anche il tuo post scalda l’anima. 🙂 La zuppa è proprio nelle mie corde. Amo le cipolle. Un abbraccio
Elena Valsecchi
16 Febbraio 2018 at 13:00
Ciao Giovanna, i ricordi sono sempre così caldi, come questa zuppa! Un abbraccio grande!
speedy70
14 Febbraio 2018 at 13:58
Questa ti scalda anche l’anima!!!!!
Elena Valsecchi
14 Febbraio 2018 at 14:16
Hai proprio ragione cara Simona! Grazie 🙂
carla emilia
14 Febbraio 2018 at 13:04
Molto bello il tuo racconto e come poteva essere questa zuppa che sa di casa e d’amore se non buonissima? baci
Elena Valsecchi
14 Febbraio 2018 at 14:17
Ciao Carla si è davvero buonissima forse perchè gli ingredienti sono amore e ricordi 🙂 grazie!
kitty’s kitchen
14 Febbraio 2018 at 11:07
Un post che ti colpisce al cuore, bellissimo.
Elena Valsecchi
14 Febbraio 2018 at 12:51
Grazie di cuore, davvero!
glo
14 Febbraio 2018 at 8:53
mai sentita e la devo provare, sono convinta di incontrare i gusti di mio marito….grazie
Elena Valsecchi
14 Febbraio 2018 at 12:51
Ciao Gloria grazie, a noi piace molto 🙂 baci
Serena
14 Febbraio 2018 at 0:55
Queste sono le ricette che hanno un valore aggiunto ovvero quello di tramandare tradizioni che altrimenti andrebbero perse, mi ricorda vagamente la stracciatella anche quella fatta con il brodo avanzato della domenica ma con le uova. Deve essere molto buona!
Elena Valsecchi
14 Febbraio 2018 at 12:52
Serena che buona la stracciatella, è vero anche questo piatto rientra nella tradizione, la devo rifare, grazie di cuore!
Daniela
13 Febbraio 2018 at 23:23
Ne faceva una simile anche la mia nonna. Questi piatti dei ricordi sono i migliori: poveri ma ricchi di sentimento 🙂
Un bacio
Elena Valsecchi
14 Febbraio 2018 at 12:53
Dany grazie, è vero sono molto ricchi di amore e di ricordi 🙂 un bacione!
Sara
13 Febbraio 2018 at 23:10
Che bei ricordi Ely ….questa zuppa e’ speciale…buon carnevale ❤️
Elena Valsecchi
14 Febbraio 2018 at 12:54
Cara Sara, grazie e felice carnevale a te! Baci
Damiana
13 Febbraio 2018 at 21:23
Un ricordo di una tenerezza infinita.Vi ho visti intorno al tavolo,allora bimba col tuo papà,oggi mamma mentre la servi ai tuoi ragazzi.Un comfort food eccellente e speciale😘
Elena Valsecchi
13 Febbraio 2018 at 22:40
Ciao Damiana, grazie di cuore! Un ricordo che fa bene all’anima e con un piatto così anche il gusto è soddisfatto, un bacione grande!
Elena
13 Febbraio 2018 at 21:20
anche da noi andava, era la preferita di mio padre, se alla sera non c’era il primo piatto spesso se la faceva preparare da mia madre. C’è stato poi un periodo che aveva problemi di gastrite e allora sostituiva il latte della mattina, come la mescolava lui , nessuno ci riusciva. La rendeva buonissima, il formaggio si miscelava magnificamente, il pane assumenva una consistenza unica… epoi alla fine c’era la gara a fregargli il cucchiaio che rimaneva impiastricciato di formaggio.. mi ha portato indietro almeno 40 anni, grazie grazie di cuore!
Elena Valsecchi
13 Febbraio 2018 at 22:41
Ciao cara Elena, sono felice di averti ricordato il tuo papà, questa zuppa penso che sia comune anche se magari ha qualche ingrediente diverso in tante famiglie e tanti ricordi sono legati a questi sapori, un bacione e grazie a te per averli condivisi qui!
zia Consu
13 Febbraio 2018 at 20:36
Adoro queste ricette povere dei nostri nonni o comunque di famiglia. Spesso le ricerco anch’io per sentirmi di nuovo bambina 🙂
Elena Valsecchi
13 Febbraio 2018 at 20:57
Ciao Consu si si ritorna bambini con i profumi e i sapori della nostra infanzia, grazie cara!
daniela64
13 Febbraio 2018 at 20:10
Le ricette legate ai ricordi sono sempre le piu’ buone , perchè ti fanno tornare in mente le persone di famiglia e le abitudini del passato. Un vero comfort food la tua zuppa , ricetta segnata . Un abbraccio, buona settimana , Daniela.
Elena Valsecchi
13 Febbraio 2018 at 20:56
Ciao Dany eh si le ricette della nostra infanzia hanno un sapore speciale, un bacione e grazie di cuore!
Sabrina di Delizie&Confidenze
13 Febbraio 2018 at 19:31
Adoro queste zuppe, sanno di famiglia, di calore, bi sentimento e sanno di buono. Non ti nego che un bis lo chiederei anche io!!
Elena Valsecchi
13 Febbraio 2018 at 20:51
Ciao Sabrina, una zuppa semplice semplice ma che riscalda il cuore! Buona serata!
Jeggy
13 Febbraio 2018 at 17:43
Che bella zuppa e che bei ricordi: sembra di sentirne il profumo!
Elena Valsecchi
13 Febbraio 2018 at 20:55
Ciao Jeggy grazie di cuore!
edvige
13 Febbraio 2018 at 16:36
E’ proprio vero che quando si è del 43 certi piatti si mangiavano proprio con le poche cose a disposizione per riempire il pancino… solo che il pane nn era bianco, i dado era pieno di sale perchè la carne era scappata… formaggio si venivano limate le croste costavano poco però era buona lo stesso.
Grazie del ricordo e buona serata.
Elena Valsecchi
13 Febbraio 2018 at 17:00
Già cara Edvige, quando tu eri piccolina ci si doveva accontentare e se andava bene mangiavi una zuppa così, ma anche così i ricordi hanno un buon sapore, grazie di cuore! Baci
Simo
13 Febbraio 2018 at 15:50
Una zuppa simile la faceva sempre anche la mitica Gina con il “pangiald”, un pane giallo rustico e duro, con del buon brodo caldo e, anzichè la salvia, metteva un battuto fine di prezzemolo. Anche una generosa dose di olio a crudo, oltre al grana grattugiao…bei tempi!
W i piatti della tradizione e del ricordo…
Bacioni cara
Elena Valsecchi
13 Febbraio 2018 at 17:01
Penso che ogni famiglia abbia la sua zuppa, perché le zuppe fanno parte di noi, soprattutto nei ricordi delle nostre nonne o delle nostre zie… E il ricordo è così bello vero? Un bacione e grazie di cuore!”
Luisa
13 Febbraio 2018 at 15:09
Buonissima, ricca di sapori semplici ma autentici e poi le ricette dei nonni sono ricche di ricordi indelebili.
Elena Valsecchi
13 Febbraio 2018 at 20:53
Ciao Luisa hai ragione queste ricette del nonno in questo caso 🙂 sono speciali perché ci riportano bambini! Un bacione e grazie!