Per il mio ritorno su questi schermi devo ringraziare la mia cara amica Simo di Pensieri e Pasticci. La conoscete vero? Siamo amiche da moltissimi anni e anche se sono assente da qualche mese dal mio blog, noi settimanalmente continuiamo a sentirci per “sfogarci” su tutto quello che riguarda la vita, i figli e ultimamente i nostri anziani genitori. Abbiamo pensato che potremmo anche scrivere un libro su tutte le “ciacolate” che ci facciamo 🙂 .
In una delle nostre recenti “ciacolate” la Simo mi parla del Li.Co.Li che in questo ultimo periodo sta testando con molto successo e da li è ripartito tutto. Il mio Ettorino giaceva da mesi in fondo al frigorifero ed ho deciso di riattivarlo per poterne poi trasformare una parte in Li.Co.Li.
Prima però di postarvi una ricetta con il Li.Co.Li dovevo accertarmi che l’Ettorino facesse ancora bene il suo dovere e questa ricetta ne è la dimostrazione 🙂 .
Un pane che ha spopolato nel web per parecchio tempo, semplicissimo, senza impasto l’unica cosa che richiede è rispettare i tempi di lieviazione proprie dei lieviti naturali. Ecco come ho fatto io:
Ingredienti per un pane cotto in una pentola di ghisa di 28 cm:
Vi indico anche la marca delle farine perchè ho notato che hanno delle variazioni in cottura a differenza delle farine usate.
- 300 gr di farina Manitoba Molino Cazzaniga
- 200 gr di farina tipo 0 Molino Cazzaniga
- 1 cucchiaino abbondante di Melassa Bio
- 180 gr di lievito madre rinfrescato
- 380 gr di acqua a temperatura ambiente
- 2 cucchiaini scarsi di sale fino
- 2 manciate di semola (per infarinare la pentola e il pane)
Preparazione:
Sciogliete per bene con una forchetta il lievito madre con 50 gr di acqua (togliendola dal totale), sempre mescolando e non impastando aggiungete tutti gli altri ingredienti (le farine setacciatele prima di aggiungerle), fino ad ottenere un impasto granuloso e non liscio come quando impastate. Coprite la ciotola con la pellicola trasparente e dimenticatela nel frigorifero fino alla mattina dopo.
Il giorno dopo togliete dal frigorifero la ciotola, e versate l’impasto su un canovaccio ben infarinato con la farina di semola (non impastate) e fate per 2 volte consecutive (senza la classica pausa di mezz’ora) una serie di pieghe a tre laterali, poi una serie di pieghe a tre laterali.
Qui potete vedere come fare: Pieghe di rinforzo
Rimettiamo il nostro pane avvolto nello strofinaccio con le pieghe rivolte verso il basso, nella ciotola e fate lievitare a temperatura ambiente fino al raddoppio.
Nel frattempo accendete il forno alla massima temperatura, per me 250° statico e mettete la pentola di ghisa o di coccio con il coperchio (attenzione che ci debba essere sul coperchio un pomello in ghisa o acciaio o coccio, altrimenti si fonde, o comunque un pomello resistente al calore) e lasciate scaldare.
Quando il forno è arrivato in temperatura e il pane è lievitato, togliete con cautela la pentola dal forno, versate sul fondo una bella manciata di farina di semola e rovesciate il pane, con l’aiuto del canovaccio, nella pentola, le pieghe devono rimanere sopra. Coprite con il coperchio e rimettete in forno per 20 minuti a 250°. A questo punto togliete il coperchio e portate la temperatura a 220°, fino a fine cottura. La crosta dovrà rimanere bella brunita e toccando il fondo del pane il rumore dovrà essere un toc toc sordo. Togliete e fate raffreddare appoggiato verticalmente, per permettere all’umidità di uscire e di non far ammorbidire la crosta. Il vostro pane è pronto! Facile vero?
Ne è uscito un pane davvero pazzesco, crosta croccante, morbidissimo all’interno e con una buona alveolatura. Sono davvero soddisfatta che il mio Ettorino abbia saputo fare una magia del genere! A questo punto non vi resta che gustarvelo magari come abbiamo fatto noi, con pomodori dell’orto, cipolla di tropea, capperi e cetrioli, una bruschetta improvvisata ma di una bontà unica!
Bene ora che il ghiaccio è rotto, ci rileggiamo presto con nuove ricette!
Buona domenica a tutti voi!
8 Comments
Antonella
30 Luglio 2019 at 13:39
Ciao.. davvero non ci sono parole è proprio perfetto questo pane, il mio lievito madre si è rovinato qualche mese fa ed è irrecuperabile, temo, ma vedere la tua pagnotta così bella.. mi fa venire voglia di riprovare. CIAO!
Elena Valsecchi
30 Luglio 2019 at 15:29
Antonellaaaaaaaaaaaaaa ma è una gioia rileggerti, ti avevo scritto tempo fa ma poi non ho saputo più nulla di te, spero che tu stia bene. Prova a farlo risorgere, se è risorto il mio che da mesi (6) era incolto penso che si risollevino tutti! Un bacione!
Daniela
28 Luglio 2019 at 21:40
Caspiterina che pane!!!! Chissà che bontà e che fragranza….
Sono felice di rileggerti ^_^
Un bacione a buon inizio di settimana.
Elena Valsecchi
29 Luglio 2019 at 11:48
Ciao Dany grazie e buona settimana a te!
Ipasticciditerry
28 Luglio 2019 at 16:24
Io impasto solo con le farine di quel molino … però ora sono qui con il broncio, quello triste, hai presente? Sei venuta al mio molino e non mi hai avvisata? Ti avrei abbracciato volentieri 😌 In quanto al pane ti è venuto uno spettacolo. Bentornata e Bravissima Ely
Elena Valsecchi
28 Luglio 2019 at 17:17
Ehhhh lo sapevooooooooooooo, no non sono venuta, me le ha procurate una mia amica che abita li vicino ma ci troviamo promesso!!!! Grazie!
Simona Milani
28 Luglio 2019 at 16:10
bravaaaaa….devi ringraziare te stessa e la tua tenacia, sei un pozzo di idee e di creatività e il pane che ti è venuto è davvero pazzesco! Bravissima tu e grande l’Ettorino 😉
Buon pomeriggio
Elena Valsecchi
28 Luglio 2019 at 16:25
Grazie a te Simo che mi hai fatto tornare la voglia di mettere le mani in pasta con il tuo entusiasmo!!!